Che cos’è questo “qualcosa”? è la ghianda naturalmente.

La ghianda che non vuole essere ridotta a rapporti umani a influenze, a eventi fortuiti o al dominio del tempo, al “Prima è accaduto questo, poi quell’altro “, come se la vita potesse essere abbracciata dalla formula ” Da una cosa ne discende un’altra”. E non vuole essere ridotta nemmeno all’intervento innato della fortuna. ( )

Tutti noi veniamo inventati via via che viviamo, anche se non sembra esservi un filo coerente che leghi tra loro gli eventi casuali della giornata. I ricordi autobiografici forniscono quel filo. Retrospettivamente, l’infanzia acquista un senso. Allora, dal posatoio retrospettivo sulla quercia dai molti rami, scorgiamo la ghianda. ( )

Non sempre le pretese del diamon sono in accordo con la ragione, ma seguono una propria irrazionale necessità. 

James Hillman

da “Il codice dell’anima”