Ecco un altro semplice concetto che ci può aiutare nel viaggio di ascolto di noi stessi.

Il corpo fisico, essendo come spiegato nell’articolo sui corpi sottili, solo l’ultimo tassello di una complessità più sottile che ci caratterizza e ci rende unici, esprime e rappresenta il nostro modo di essere e stare nel mondo.  Senza accorgerci, ogni giorno cogliamo un infinità di segnali che riguardano le persone e gli altri esseri viventi che abbiamo intorno, attraverso ciò che emanano con i loro infiniti linguaggi. 

Il corpo nelle medicine antiche è un grande saggio, che ci invita ad entrare in contatto con la nostra vera essenza, con i nostri limiti, e con i limiti della vita materiale. Ci fa capire quando è l’ora di riposarci, e quando è l’ora di iniziare un nuovo ciclo di vita e di apprendimento. Tutti segnali fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio psicofisico.

Quando sentiamo anche un piccolo segnale, esso non è mai casuale, bensì ci invita all’ascolto delle nostre sensazioni, del nostro modo di stare in quella particolare situazione o periodo della vita, e ci giuda verso un nuovo modo di essere, più integro e più completo, alla ricerca di ciò che ancora di noi non conosciamo.

Fermarsi alle conoscenze ricevute solo intellettualmente è una barriera verso noi stessi e la possibilità di conoscerci meglio e aprirci nuove possibilità personali e di vita.

La psicosomatica spiega che anche il più piccolo segnale è una guida saggia e cosciente, di noi stessi, ed è fondamentale ascoltarlo, poiché  è così che inizia la via del risveglio. Solo in seguito alle nostre continue omissioni, il corpo decide di farsi ascoltare con più forza, utilizzando talvolta anche traumi e malattie, che soli possono condurci ad una vita più nostra.

Buon lavoro!

cavalli